lunedì 8 giugno 2009

Parole, Fatti, Obiettivi!

Continua il dialogo a distanza con Max del Volley 3000: è sempre stimolante ed interessante!
la mia esperienza mi dice che tutte le stagioni sportive sono fatte di preparazione, di pallavolo giocata, di pallavolo parlata: questo è il momento delle chiacchiere! è normale e guai se non fosse così!
le chiacchiere si fanno per analizzare ciò che si è fatto, per proporre ciò che si desidera e si spera di riuscire a fare, per far "prevalere" la propria convinzione su quale sia la ricetta giusta.
se la pallavolo triestina femminile facesse risultati eccelsi probabilmente si parlerebbe di meno;
se esistesse veramente una società "faro", probabilmente ci si "allineerebbe" di più!
I risultati, purtroppo, sono gli unici Fatti certi ed incontestabili! i parametri di riferimento iniziali, a mio avviso, sono quelli della relazione con il resto della regione; su tutto ciò non si discute, si prende atto e basta!
I risultati ci dicono che:
nei campionati giovanili c'è stato un leggero miglioramento rispetto alla scorsa stagione;
nei campionati nazionali femminili anche il prossimo anno non ci sarà nessuno;
in quelli regionali, C e D, allo stato delle cose oggi, resteremo come lo scorso anno o avremo una squadra in più, probabilmente, in serie D!
e a Trieste cosa è successo?
l'Altura ha confermato una leadership facendo un ottimo campionato di serie C e vincendo il titolo provinciale U16, la Libertas ha concluso molto onorevolmente il campionato di serie C facendo fare esperienza alle campionesse provinciali U18, il Sant'Andrea ha fatto un ottimo lavoro con la promozione dalla D alla C, il Centro Coselli non ha avuto rivali fra U14 e U13, il Kontovel ha riconquistato la serie D così come aveva già fatto 2 stagioni fa; tutti gli altri possono essere contenti o scontenti a seconda degli obiettivi che si erano posti.
è normale che all'interno delle squadre sopra citate gli umori possano essere più positivi e minori saranno i motivi di scontentezza; negli altri ambienti i "sentimenti", ovviamente, saranno più contrastanti. io non vedo ciò come sintomo di negatività, anzi; le "scontente" aiutano a fare analisi!
è naturale poi che tutte, in questo periodo, cerchino soluzioni dove poter "stare meglio", anche quando le cose sono andate bene; non è strano registrare passaggi di giocatrici da club vincenti ad altri club; più c'è ricerca di miglioramento e più ci possono essere passaggi e scambi!
io vedo il movimento come fattore positivo di cambiamento e siccome continuo a ribadire, non da oggi, che i risultati evidenziano una situazione di difficoltà, beata l'ora che ci si sforzi di cambiare, anche radicalmente.
dopo queste considerazioni generali arrivo al nocciolo della questione e scrivo della mia esperienza in TAV:
molte delle atlete che a giugno dello scorso anno iniziarono un percorso con Tav hanno deciso di non proseguire; alcune lo hanno fatto già a stagione in corso!
è un sintomo negativo? è un sintomo di debolezza del progetto? è sintomo di incapacità da parte del club?
Secondo me assolutamente NO! è semplicemente successo che il modello proposto non è "piaciuto"! ma questo è ovvio perchè è il modello stesso ad essere molto eisgente, impegnativo e quindi selettivo! è lo è in maniera molto trasparente fin dal primo giorno! ed è il carattere distintivo rispetto a tutto il resto del movimento triestino!
non so se quando Max fa la distinzione fra atlete e persone si riferisce a chi, come me, mette sempre l'accento sulla "parte pallavolistica" della persona; ciò non significa avere poco rispetto della persona, anzi; significa essere molto chiari nella definizione e nella proposta sia degli obiettivi che dei metodi per perseguirli;
in TAV si mette l'accento sulla pallavolo; in TAV c'è spazio per chi mette la pallavolo al primo posto fra i suoi interessi; il rispetto della persona sta nell'offrire il massimo di opportunità e mezzi per poter crescere quanto più possibile ed in maniera continuativa!
e tutto ciò può cambiare in qualsiasi momento tant'è che nessuna verrà mai "costretta" a proseguire l'attività se questa non si sposa con le sue priorità!
la selettività per noi non è negativa, anzi!
al massimo potrà succedere che scopriremo che in questo territorio le persone (atlete e famiglie) adatte e motivate a fare pallavolo giovanile professionale sono molto poche;
infatti i risultati dicono proprio questo!
Per diventare giocatrici di livello nazionale (dalla B2 in su) bisogna fare tantissimi anni di durissimo lavoro continuativo, seguendo alla lettera delle regole ben definite: questo non lo sostengo io ma sono i fatti e la concorrenza che ce lo insegnano!
e veniamo al tema "collaborazione": sapete quando le collaborazioni funzionano? quando gli obiettivi, e quindi le scadenze, sono definiti con molta precisione e quando il perseguimento degli stessi è delegato a persone che possono decidere;
quando non si definiscono bene obiettivi e scadenze e quando non si affida a qualcuno il compito di prendere le decisioni, le collaborazioni sono "morte" in partenza; le collaborazioni a Ts sono utilizzate solo ed esclusivamente per riuscire a partecipare a campionati provinciali e per mantenere o acquisire delle leadership locali; quindi non possono durare più dell'arco di tempo che serve per la partecipazione a quel campionato; le collaborazioni triestine sono solamente patti di mutua assistenza temporanea, non hanno mai il "respiro" di una "visione" e di un modello.
e poi, quasi sempre, non sanno confrontarsi con la definizione di precise responsabilità, affidate per un certo tempo e verificate in base ai risultati alla fine del periodo naturale; ogni esigenza di percorso viene messa continuativamente in discussione e tutte le decisioni modificata frequentemente, spesso solamente in base agli "umori" del o della "potente" di turno;
non c'è mai stata capacità di pianificazione di medio o lungo periodo (3/5 anni)!
spesso poi tutti vogliono fare tutto dimenticandosi che uno dei primi segreti della organizzazione sta proprio nella specializzazione;
fare una categoria nazionale o regionale è profondamente diverso da fare reclutamento di base o attività di specializzazione giovanile; non tutti hanno la conoscenza (sapere), la competenza (saper fare), l'esperienza (aver fatto) ed i mezzi per fare tutto.
Collaborare a Trieste dovrebbe far rima con Specializzare e Limitarsi a un singolo specifico obiettivo, inserito in un contesto generale di sviluppo di lungo periodo!
In Tav facciamo UNA SOLA COSA, una delle poche di cui io abbia un minimo di conoscenza, competenza ed esperienza e l'unica che nessun altro fa (o faceva fino a qualche mese fa)a Trieste: Pallavolo giovanile professionale (che significa 20 ore di lavoro alla settimana).
non abbiamo nè l'ambizione, nè la possibilità, nè la competenza per fare altro!
questo mettiamo a disposizione del movimento e di chi ha voglia e fiducia per affidarci e delegarci questo compito; questo proponiamo senza vergogna a chiunque!
poi siamo prontissimi a confrontarci con chiunque sul modello proposto e sui risultati conseguiti e siamo prontissimi ad accettare i verdetti del campo;
abbiamo fatto così così nell'U18, abbiamo fatto decentemente nell'U16!
vedremo se e cosa saremo capaci di fare nel 2009/2010!
l'ho già scritto, RIPARTIAMO DAL MODELLO! su questo vogliamo confrontarci e metterci alla prova, sfidando il giudizio del campo.
se saremo sufficientemente capaci leggeremo fra un anno la prossima puntata; in caso contrario riconosceremo che altri sono stati più bravi e capaci di noi nel proporre altri modelli a trieste; i risultati rimarranno sotto gli occhi di tutti!
buon volley.
coachmau