giovedì 21 agosto 2008

Interviste olimpiche - 01

Primo post :D
Chi vince festeggia, chi perde spiega. J.Velasco

Non è facile perdere e riuscire ad analizzare in maniera oggettiva la gara. E' ancora più difficile perdere e assumersi le proprie responsabilità, tante volte si cade nella trappola dello "scarica barile" incolpando tutto e tutti.
Quando si trova esempi di campioni capaci di guardare solo alla propria prestazione, indipendentemente dagli altri, bisogna fermarsi un momento.

Igor Cassina ha vinto l'oro alle olimpiadi di Atene e 4 anni dopo è arrivato 4°.

Dopo la finale alla Sbarra Olimpiadi Pechino 2008. 4°: "Il mio futuro? Per ora me ne vado in Val Passiria a cercare funghi. Comunque ho dimostrato di esserci ancora". Igor Cassina perde il podio per un soffio (quarto nella finale della sbarra con 15.675), ma non il buon umore. All'arrivo nella "mixed zone" del National Indoor di Pechino, si stupisce dei tanti cronisti italiani assiepati: "Ma quanti siete, è bello vedervi in tanti, così vi rendete conto dal vivo di quanto sia difficile la ginnastica". A chi gli chiede se sarà in pedana anche alle Olimpiadi di Londra, risponde dopo avere cercato lo sguardo del suo allenatore, Maurizio Allievi: "Che ne dici, ne parliamo dopo metà settembre?". Calma olimpica, non mostra eccessiva delusione, parla come se avesse disputato una gara nella sua Meda, il comune della provincia di Milano dove vive e si allena. Mostra una maglia che gli hanno regalato gli amici del bar della sua città, fa gli auguri al papà Carlo che "oggi compie gli anni. Mi dispiace di non avergli regalato un'altra medaglia, ma confermarsi agli stessi livelli, non è facile per nessuno". Chi si aspetta psicodrammi resta deluso. L'azzurro si dice "sereno, a posto con la coscienza, ho commesso un errore decisivo - dice - e l'ho pagato. E' vero, potevo fare di più ma anche gli avversari sono migliorati. Avete visto quanti ginnasti rispetto al 2004 hanno copiato il mio movimento?". Aveva promesso che in caso di medaglia avrebbe continuato l'attività fino ai Giochi del 2012, altrimenti avrebbe smesso, ora fa un passo indietro: "Avevo detto così? Ma questo sport è la mia vita, se non faccio questo che faccio? E poi nel 2009 ci sono gli europei a Milano e i mondiali a Londra. Per il momento di lasciare non se ne parla". E prosegue: "Non ero preoccupato dalle giurie. Avessi fatto il mio esercizio al cento per cento sarei salito sul podio. Ho sbagliato ed è giusto che al mio posto siano saliti altri. Dopo tre salti sono arrivato su una verticale con troppo slancio, non sono riuscito a fermarmi, cadendo dalla parte sbagliata. Senza, avrei ottenuto due decimi di punto in piu' e una medaglia". A tradirlo, ammette, anche l'emozione: "Salire per ultimo mi ha messo addosso una tensione enorme, conoscere i punteggi degli altri mi ha condizionato in negativo". Superato di pochi centesimi dal tedesco Fabian Hambuechen, che alla fine della gara lo ha abbracciato calorosamente: "Siamo grandi amici, questa estate forse vado a trovarlo a casa sua a Francoforte. Ma prima vado in montagna a cercar funghi, in Val Passiria".

Questa è l'intervista dopo Atene. Differenze?
http://it.youtube.com/watch?v=qhNx64kmUVk

Nessun commento: