nei commenti al post Continuità 1 c'è un intervento che mi ha veramente commosso e mi ha dato una "spinta" veramente enorme; non pensavo di poter rimanere così colpito da un commento ad un mio pensiero/sfogo!
spesso da bambino ti insegnano che essere "testardi" è male: un anonimo mi ha scritto che qualche volta la testardaggine è un pregio! mi sono chiesto: "sarei mai arrivato a fare l'allenatore in serie A se non fossi stato "testardo"? probabilmente no! la testardaggine però costa molto!
fin da bambino, ma in particolare da "grande" mi hanno insegnato che la "capacità di adattarsi" alle situazioni è un pregio: il solito o solita anonima mi consiglia di non farlo; adattarsi nel senso di "adeguarsi al tran tran" non va bene, adattamento per interagire meglio nell'ambiente in cui si opera forse è utile; non mi appiattirò!
altro grande prezzo da pagare!
bisogna però che qualcuno, anzi più di qualcuno mi aiuti!
Bergamo non aveva una squadra di pallavolo ad altissimo livello, poi, un giorno, un signore, proprietario di una azienda che non cito, si è innamorato e ieri hanno vinto l'ennesimo trofeo!
poco più di una decina di anni fa un grande signore della pallavolo italiana, Rodolfo "Giobbe" Giovenzana, dopo essersi "rotto" delle schizofrenie dei presidenti dei club di serie A, decise di aprire a Modena, non in un posto dove la pallavolo non la fa o la faceva nessuno, una Scuola di Pallavolo; oggi si chiama Scuola Pallavolo Anderlini (il "prof", maestro all'Isef di Firenze di tanti miei insegnanti) e fa la serie A in "partnership" con il Sassuolo.
tutti loro, prima di Barak, si sono detti Yes we can!
noi, nella città del Nosepol, diremo yes we can!
dopo 10 anni di "sonno" il virus ha ripreso vigore, ho fatto alcune cose, mi sono "demotivato", ora sto riprendendo coraggio; ho sbagliato, sicuramente, sbaglierò di nuovo ma ho chiaro dove si deve arrivare, non posso farlo IO ma dobbiamo farlo WE: devo trovare i we! alcuni/e ci sono già, gli altri/e bisogna che si appalesino!
la sezione femminile della Pallavolo Trieste ha un'idea, ha un primo progetto, ha un piano minimo, ha un embrione organizzativo, a breve avrà anche uno staff tecnico ed una squadra; non ci interessa come si chiamerà, non ci interessa dove giocherà, non ci interessa quale codice utilizzerà, non ci interessa chi vorrà esserne padre o madre, ci interessa il cosa ed il come, ci interessa il verso dove, ci interessa iniziare, ci interessa unire non dividere, ci interessa fare e non discutere, ci interessa coinvolgere ma non cerchiamo il consenso per forza di tutti, ci interessa il confronto ma abbiamo dei punti fermi, ci interessa superare limiti e barriere e non vincere. cerchiamo impegno, sacrificio, fatica, dedizione, passione, orientamento al risultato; offriamo entusiasmo, motivazione, qualche conoscenza, qualche risorsa.
Lavorando a Firenze in CQR ho avuto l'immensa fortuna e privilegio di conoscere e lavorare con una delle persone più testarde, "presuntuose" e "difficili" della pallavolo femminile italiana: Aldo Bellagambi! quante ne ho prese da lui! per preparare il piano del corso di secondo grado ed il materiale didattico io e l'amico Robero Niccolai avremmo scritto e riscritto le dispense decine e decine di volte: non andava mai bene! (penso che ancora oggi, alcuni miei carissimi amici e colleghi le usino ancora). credo che sia stato una delle persone che più mi hanno influenzato positivamente ma ricordo sempre un particolare tragico: Trofeo delle Regioni (e chi sa di pallavolo sa cos'è) a Trieste (pensate quanto ci tenevo), semifinale giocata lassù dove gioca l'altura contro l'Emilia di Bollini (poi vice di delgado in naz juniores): partita memorabile che portiamo a casa 2 a 1 dopo essere stati in svantaggio 13 a 11 nel tie break, giocata nel tardo pomeriggio/sera di venerdì dopo una settimana di doppia partita ogni giorno e con arrivo in sede due giorni prima per allenarci e giocare delle amichevoli; finale fissata alla domenica mattina a Cervignano, programma stilato prima di partire da Firenze: allenamento mattina e pomeriggio sempre anche in caso di finale! avevamo già la Suvich prenotata per sabato mattina e sabato pomeriggio, Aldo mi vieta il lavoro (lui capo delegazione - ex allenatore della nazionale senior - io head coach), il mio vice litiga furiosamente con lui per questa scelta, io mi oppongo ma mi adatto (dopo che avevo litigato per collegiali e preparazione varia): non abbiamo visto palla (con il Piemonte di Moglio) e siamo arrivati secondi! non ci siamo parlati per 3 o 4 mesi! io ero certo che non avrei mai più fatto il selezionatore regionale, a novembre o dicembre mi arriva una lettera che mi convoca a Roma alla riunione di preparazione del trofeo dell'anno dopo: ad Aosta eravamo di nuovo insieme in panchina a soffrire, felici di essere arrivati 5! quei 2 allenamenti, per me, ci sono costati un titolo italiano: dovevo adattarmi o lottare? avrei potuto vincere se avessi lottato? non lo saprò/sapremo mai! forse quei 2 allenamenti non fatti saranno il motivo per cui vorrò avere una seconda possibilità per decidere se farli o non farli, magari seduto al posto di Aldo e non in quello del coach, magari per un titolo diverso!
cerco quel coach testardo che non ebbe coraggio di opporsi! il suo vice, dopo essersi laureato in agraria, oggi vive di pallavolo a Firenze, facendo il selezionatore provinciale e gestendo il settore giovanile (per sua scelta dopo aver allenato tanti anni la squadra in serie B) dell'Azzurra san casciano che sta lottando per salire in A2; in quella squadra oggi ancora giocano Silvia Croatto, Francesca Vannini (atlete che io ho avuto con me in serie A), CHiara Mazzi (una reduce di quella sfortunata finale), Simona di Tomaso (mia "pupilla" sedicenne in B1). sto proprio invecchiando!
grazie per avermi dato la voglia di raccontare questa storia.
coachmau
6 commenti:
La testardaggine costa, ma se usata per una giusta causa, a volte paga.
Sicuramente bisogna essere consapevoli che inevitabilmente ci renderà antipatici agli occhi di molte persone, che magari poi, se verrà raggiunto il traguardo cambieranno improvvisamente sponda, dichiarandosi ferventi sostenitori di quella idea fin dall'inizio, ma che situazioni avverse hanno impedito loro di dare un degno contributo (sto diventando un disilluso =O) )
Insomma mau, non si può mica essere simpatici a tutti, e da quello che ho letto nel tuo blog, non è cosa che ti interessi. Andare avanti per la propria strada a testa alta, con il coraggio delle proprie azioni, con la giusta consapevolezza che possiamo anche cadere in errore, ci può rendere persone degne di nota, al di fuori degli schemi, ed una spanna sopra alle masse belanti che ci circondano.
Ci sarà chi la chiamerà presunzione, e chi la chiamerà determinazione...sarà meglio che ti circondi delle persone che la pensano nel secondo modo.
Sarebbe davvero bello vedere trasformato in realtà quel sogno, che non solo tu, ti ritrovi tra le pieghe della mente nelle ore notturne... svegliarsi al mattino e realizzare che quel sogno non è più tale.
Dare una svolta al mondo dello sport triestino, e creare finalmente un settore fatto di sinergie utili, e non di rivalità sterili... finire questa guerra tra i poveri, e salire tutti sulla stessa barca per remare assieme nella stesa direzione e raggiungere la costa... che ci sia finalmente qualcuno che si possa alzare in piedi come nel film "La leggenda del pianista sull'oceano" a gridare "L'America!!!"
Non abbiamo lo sponsor importante di Bergamo, ma ci sono le Generali, la Illy... ma per far sì che aziende di questo livello decidano di investire seriamente su un progetto del genere, il progetto stesso deve avere basi solide su cui poggiare, ed uno staff motivato e competente.
Non posso che farti gli auguri per la riuscita del tuo sogno, sperando di non aver parlato cavolate...ma se anche così fosse, son cavolate che mi vengono dal cuore.
Good Luck
seven
e dopo questo sarà ora che tu smetta di "nasconderti". ciao. coachmau
Anche a firmarmi con il mio nome, ti risulterei del tutto sconosciuto...Sono solo una persona che si è appassionata alla pallavolo nel corso degli anni, che si limita a dare il suo punto di vista obiettivo, sperando che ti sia gradito =O)
seven
ti ringrazio veramente e penso che i tuoi interventi abbiano ancora più valore proprio per il fatto che magari non sei un "classico" "vecchio" addetto ai lavori. il "riconoscerti e conoscerti" sarebbe e sarà un piacere ma rispetto alla grande la tua scelta. chissà che un giorno non ti venga voglia anche di dare una mano "operativa".
coachmau
Diciamo che ci conosciamo di vista, ma che non ci siamo mai presentati. Ovviamente è più facile per me sapere chi sei, per la figura di allenatore che ricopri, al contrario di me, che non sono un addetto ai lavori.
Di certo la prossima volta che ci si incontrerà sugli spalti di qualche partita, non avrò problemi a palesarmi =O)
(Non posso che allinearmi, quotare e condividere in pieno il pensiero di seven. Non lo ripeto quindi, ma aggiungo qual cosina.)
Bellissima storia, la tua, ed un gran privilegio poter lavorare con delle persone veramente appassionate di questo bellissimo sport: spero tanto che questa tua esperienza saprà e potrà davvero portare una ventata d’aria fresca e nuovi progetti nella pallavolo Triestina.
Quoto – tutte le scelte in un modo o nell’altro costano. Una convinzione personale: meglio pagare il prezzo e depennare dalla lista degli “e se avessi…?” un punto di domanda, che appiattirsi nella comodità quotidiana, ma senza stimoli o passi avanti. Ma non siamo tutti uguali.
Credo che il problema più grande in un progetto come il tuo, sia far partire la ruota. I dettagli, le persone, gli aiuti si aggiungeranno poi nel corso d’opera, ne sono sicura. L’entusiasmo è contagioso, si sa, ma anche passaparola ha un suo valore per chi è intento a cambiare qualcosa. E un cambiamento positivo (anche se lento) si comincia già a intravedere, una piccola apertura mentale, specialmente tra le ragazzine giovani, che sempre più spesso al primo posto della scaletta mettono un tecnico valido che saprà insegnare a loro la Pallavolo e tutti gli altri parametri si valutano solamente dopo aver scelto con chi allenarsi. Sulla carta quindi, sei già in pole position :-) È logico che ci sarà sempre qualcuno che remerà contro, però.. (un altro pensiero personale), basta non chiamarli “problemi” ma “sfide” e già cambia tutto :-)
Ho avuto piacere di conoscere, qui a Trieste (!!) un’altra persona che la pensa come te, con tanta esperienza e tanta flessibilità, tanta passione.. non gli importa nè del nome , nè della palestra, nè del con chi o contro chi.. è importante solo la pallavolo di qualità e le ragazze capaci e appassionate, da portare un passo avanti.. non sei quindi da solo e già questo è un passo avanti!! Chissà che non vi incontriate un giorno...
Alla prossima, dHx
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